Oggetto di questo articolo è la valutazione analitica delle prestazioni della procalcitonina. La procalcitonina (PCT) è una proteina solubile rilasciata in circolazione in risposta ad una significativa infiammazione sistemica, principalmente causata da origine batterica.
Elevate concentrazioni di PCT hanno un alto valore predittivo positivo per la diagnosi di sepsi, sepsi grave o shock. Al contrario, concentrazioni plasmatiche di PCT normali o molto basse hanno un alto valore predittivo negativo per escludere una grave infiammazione sistemica o sepsi e forniscono indicazioni al medico per rivalutare il diagnosi sospetta.
Sono stati proposti algoritmi clinici basati su PCT per guidare la terapia antibiotica sia per i pazienti con infezioni del tratto respiratorio inferiore (LRTI), compresa la polmonite, le esacerbazioni acute della broncopneumopatia cronica ostruttiva e della bronchite acuta, sia per i pazienti critici.
L’emergente resistenza batterica a molteplici agenti antimicrobici richiede sforzi più efficaci per ridurre l’uso non necessario e prolungato di antibiotici nelle infezioni batteriche auto-limitanti.
I pazienti con infezioni batteriche e i loro medici condividono l’obiettivo comune di controllare le infezioni il più rapidamente possibile. Questi ultimi spesso vedono gli antibiotici come l’intervento più rapido per raggiungere questo obiettivo.
Questo approccio “taglia unica” non prende in considerazione le domande di base su chi beneficia della terapia antibiotica e, se trattata, quale sarebbe la durata ottimale.
La sepsi non è una malattia ben definita, ma una sindrome basata su criteri clinici.
Non tutti i pazienti che soddisfano i criteri di sepsi hanno un’infezione batterica e hanno bisogno di antibiotici.
L’uso di PCT come misura del rischio di un’infezione batterica e la gravità dell’infezione per guidare la terapia antibiotica è un approccio persuasivo per un uso più razionale degli antibiotici. È importante sottolineare che i livelli di PCT devono sempre essere valutati nel contesto di un’attenta analisi clinica e valutazione microbiologica.
Poiché la cinetica della PCT è di particolare interesse diagnostico e prognostico, devono essere sempre eseguite misurazioni ripetute, specialmente nei pazienti persistentemente malati se gli antibiotici vengono trattenuti. I limiti di ogni misurazione PCT includono risultati falsi positivi e falsi negativi.
Sollevamenti non specifici dei livelli di PCT in assenza di un’infezione batterica possono essere tipicamente osservati in situazioni associate a stress massivo come traumi gravi o interventi chirurgici.
In queste situazioni, i livelli di PCT sono di solito solo moderatamente elevati e mostrano un rapido declino durante le misurazioni di follow-up. Viceversa, livelli di PCT falsamente bassi, tipicamente osservati durante il decorso precoce o stato localizzato di un’infezione, mostrano spesso aumenti durante le misurazioni di follow-up.
Pertanto, sono necessari saggi PCT altamente sensibili che forniscono risultati riproducibili equivalenti al test di riferimento di Kryptor PCT per rilevare e monitorare lievi variazioni dei livelli di PCT a concentrazioni molto basse e per valutare in modo affidabile i criteri per l’interruzione antibiotica sono stati raggiunti per personalizzare in modo sicuro il trattamento antibiotico dei pazienti.
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